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Per una redenzione di Gesù

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Messaggio Da Necromante Mer Feb 04, 2009 7:21 am

Ecco, da vario tempo mi chiedo cosa saremmo, ora, se gli evangelisti non avessero tradito Cristo. Mi chiedo cosa saremmo, noi in Occidente, se i vangeli si chiudessero proclamando "ed Egli fu posto nel sepolcro, e vi rimase, e ora è polvere, e così sarà nei secoli dei secoli". Cos'è la resurrezione di un uomo? Una truffa al peggio, al meglio un'anemica allegoria. Cos'è la resurrezione di un Dio? Una giocoleria pretenziosa, un numero da circo. Divenne, Cristo, al tempo stesso il gelido amortale di Epicuro e il trafugatore della propria salma. E immagino quegli ebrei grifagni, abituati al suono della moneta, al calcolo e al vantaggio, immagino il conciliabolo da cui naque la più atroce falsità della storia. Ne fecero un prestasoldi, il contabile che impegna l'eternità. Fecero della sua morte un pallottoliere di meriti e colpe.

Cosa sarebbe stato, il Cristianesimo, senza la Grande Calunnia? Non una religione per la sposa gravida, lo storpio danzante, il perverso che sorride. Non per gli accumulatori di tesori, non per i fedeli all'altra terra, non per i fabbricanti di opere. Sarebbe stata la fede della tragedia, la fede di Antigone: la negazione che procede da ogni cosa. L'avremmo vista disfare il mondo, posarsi sulle ombre dei Santi in comunione, guarire l'infelice dalla preghiera, salvare il peccatore dalla persistenza, il giusto dalla rilevanza.

Non registreremmo, ora, i caravanserragli dei saccheggiatori di miracoli o le folle al posto del silenzio. In quanto pochi, e quanto illuminati saremmo a venerare il Cristo vero! Eppure, quale santità più grande di quell'estrema caduta, dell'uomo che muore pensandosi immortale, il Signore del Ridicolo? Tutto ci avrebbe insegnato, Cristo, tutto quello che c'è da sapere, se solo non fosse risorto. E così io continuo a respirare la sua cenere, oltre le menzogne di venti secoli di paolinismo, e spesso lo invoco nella Trinità, insieme con l'Assenza del Padre e lo Spirito della Tristezza.
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Messaggio Da Apolide metafisico Mer Feb 04, 2009 5:20 pm

Vado a fare un giro in biciletta poi rispondo. E' che sta piovendo!
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Messaggio Da Apolide metafisico Gio Feb 05, 2009 11:32 pm

Gesù, prima di essere eterno, è un dio storico, un dio della storia e nella storia.
E in questo senso è complice degli eventi, non è più vittima, ma carnefice.
Sa che le dico? Che, per quel che lo conosco io, dio sarebbe stato capace di risorgere davvero. Rovinare tutto è la sua specialità.
Io alla resurrezione credo perchè è l'errore, il peccato di dio, la matrice del mondo.
E se dio ha peccato, forse è vero che siamo tutti assolti.
Assolti e condannati a morte.
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Messaggio Da Apolide metafisico Ven Feb 06, 2009 1:35 am

ma insomma, sire, che fa, non risponde?
Le menzogne sono della nostra stessa pasta, si possono accettare senza una parola, ma la verità merita almeno un'obiezione! Non possiamo lasciare che faccia i suoi comodi impunemente, sotto i nostri stessi occhi!
(E' che con quell'avatar che si ritrova non posso proprio fare a meno di stuzzicarla asd)
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Messaggio Da Saulo Sab Feb 07, 2009 2:04 pm

Cristo risorto è una cazzata.

Cristo è il fallimento, la morte senza resurrezione, la sconfitta totale, la perdita, l'inutilità, la non possibilità di frutto.
Cristo è davvero incenerito, vinto dalla morte e dalle inezie della vita, dio cagato sulla terra a mimare con convinzione gli "Eloì eloì" dei nostri quotidiani rimbrotti al creatore.

I greci chiamavano l'uomo "il mortale", "colui che è soggetto a morte": ovvio la morte caratterizzi in prima istanza l'uomo.
Una religione che scende verso l'ultimo gradino dell'umano, una religione il cui dio piscia sulla propria divinità per farsi uomo che soffre, uomo che viene sputacchiato dall'uomo, uomo che urla nell'agonia fisica causata dall'uomo... può un tal dio risorgere?
Ma che cazzata è?
Se si deve fare della morte l'ennesima prova che-viene-sorpassata (aufhebung) che-viene-messa-da-parte, vinta e scansata...

No, dio muore e basta.
E io mi sono rotto.

Saulo


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Messaggio Da Necromante Dom Feb 08, 2009 2:06 am

Apolide metafisico ha scritto:ma insomma, sire, che fa, non risponde?
Le menzogne sono della nostra stessa pasta, si possono accettare senza una parola, ma la verità merita almeno un'obiezione! Non possiamo lasciare che faccia i suoi comodi impunemente, sotto i nostri stessi occhi!
(E' che con quell'avatar che si ritrova non posso proprio fare a meno di stuzzicarla asd)

mi perdoni, maestro, le rispondo appena digerirò il gelato fritto mangiato con l'antico maestro Frank. Lei sa che esso, il gelato, è gastricamente malevolo. A presto!
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Messaggio Da Apolide metafisico Dom Feb 08, 2009 2:38 am

Necromante ha scritto:
Apolide metafisico ha scritto:ma insomma, sire, che fa, non risponde?
Le menzogne sono della nostra stessa pasta, si possono accettare senza una parola, ma la verità merita almeno un'obiezione! Non possiamo lasciare che faccia i suoi comodi impunemente, sotto i nostri stessi occhi!
(E' che con quell'avatar che si ritrova non posso proprio fare a meno di stuzzicarla asd)

mi perdoni, maestro, le rispondo appena digerirò il gelato fritto mangiato con l'antico maestro Frank. Lei sa che esso, il gelato, è gastricamente malevolo. A presto!
Io sono fatalmente attratto da quel lato della sua personalità che emerge nel mezzo delle sue odissee digestive!
Anche da tutti gli altri, sia ben chiaro...ma il gelato fritto non è una cosetta da poco!
Insomma, promette bene!
Saluto il maestro frank, che mi sta guardando da casa ed oggi compie 7 anni! Ciao tesoro, papà torna presto!
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Messaggio Da Necromante Dom Feb 08, 2009 9:42 am

Apolide metafisico ha scritto:Gesù, prima di essere eterno, è un dio storico, un dio della storia e nella storia.
E in questo senso è complice degli eventi, non è più vittima, ma carnefice.
Sa che le dico? Che, per quel che lo conosco io, dio sarebbe stato capace di risorgere davvero. Rovinare tutto è la sua specialità.
Io alla resurrezione credo perchè è l'errore, il peccato di dio, la matrice del mondo.
E se dio ha peccato, forse è vero che siamo tutti assolti.
Assolti e condannati a morte.

Maestro. Non ho digerito. Ho deciso dunque di cucinarmi dei filetti di nasello surgelati. Prima le rispondo, però.
Insomma, lei suppone la connivenza dell'uomo "che è qui e ora" con il male della storia. Peraltro, quello della "responsabilità situazionale" (la chiamo io così, probabilmente il termine è cretino) è un concetto smaccatamente biblico - si chieda a Giobbe. Il punto è che il Risorto è, per definizione e riflessione patristica, l'altro dalla storia, l'essere cairotico che spezza il precedente fluire del tempo "pagano". Dal mio punto di vista, questo Dio che risorge non ha nulla che ricordi "l'anima del mondo" di hegeliana memoria, non è un titano della storia. Fa uno spettacolino. Altrimenti, non si capisce perchè non abbia semplicemente abolito la morte: mi ricorda il prestigiatore che si fa chiudere in una vasca piena di piranha, senza alcuna necessità logica. Tutt'al più che, risorgendo Lazzaro, aveva già rotto il tabù del morto vivente (il mio vecchio padre spirituale la definiva "resurrezione all'indietro", non so chi citasse ma aveva ragione). Ad occhio e croce, più che un peccato la Resurrezione mi sembra una maldestria, una canzoncina, una paraboletta come poteva figurare nelle favole di Fedro. Oltretutto mi pare tremendamente fuori luogo a livello letterario. Immagini, chessò, la morte dello Starec Zosima nei Karamazov (che è un vangelo migliore del vangelo): lo Starec si decompone, nonostante avesse fama di santo. E questo è il tragico, che poi è l'altro nome del religioso. Di fronte al tragico della Passione, a quel picco della letteratura universale che è "Padre, perchè mi hai abbandonato?", cosa ci si mette, un anticlimax? Dopo aver gridato la sua accusa all'universo, alla teodicea, a tutti gli uomini che sono nati e nasceranno, Gesù che fa, ritorna allegro allegro, si mostra a un paio di casalinghe, si fa mettere un dito nelle piaghe e dice "tutto a posto, abbiamo vinto" con un sorrisone tipo Kennedy? No, non ci sta, è un'ingenuità tremenda che almeno Giovanni, tra i quattro, non avrebbe compiuto. L'hanno fatto apposta. Che poi, ci sono riflessioni molto simili nel Vangelo di Saramago, che è un libro molto intelligente per quanto, insomma, non scritto benissimo.
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Messaggio Da Necromante Dom Feb 08, 2009 9:47 am

Apolide metafisico ha scritto:
Saluto il maestro frank, che mi sta guardando da casa ed oggi compie 7 anni! Ciao tesoro, papà torna presto!

Il maestro Frank così risponde:

Per una redenzione di Gesù 436_tvukdb_1182083258

TVUKDB. Ti voglio un casino di bene. Di seguito riportiamo la trama del romanzo pubblicata dall'editore.

Una divertente storia d'amore, raccontata da una quindicenne, su come si cambia e si cresce velocemente. Marta e vale, due amiche per la pelle, sono legatissime tra loro ma diverse nel carattere: una sfacciata e disinvolta, l'altra timida e chiusa. Con l'aiuto di Giò e Sara, compagne di scuola, vogliono diventare irresistibili e riuscire a conquistare i ragazzi più grandi. Provano di tutto: dalle maschere per il viso ai tentativi di 'allungarsi' i capelli, dal piercing al naso all'acquisto di un reggiseno che le faccia apparire più provocanti. Riusciranno a far cadere ai loro piedi i più fighi della scuola? Luca e Ale sono veramente irraggiungibili? E così, tra amori e malintesi, uno shopping in centro e una festa di troppo, le due inseparabili amiche stanno per esaudire i propri desideri. Ma poi arriva Marco, il fratello di marta, che tra una partita di pallanuoto e uno 'strappo' in motorino sembra provare per Valentina qualcosa di più profondo…
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Messaggio Da rejino Dom Feb 08, 2009 2:11 pm

tibby95 ha scritto:stupendo!!! nn ci sn altre parole x descriverlo!........ la scrittrice è bravissima!! rispecchia tt le senzazioni di noi adolescenti. leggetelo xk è meraviglioso!
rejino
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u tso’otsoob bool'ay


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Messaggio Da Entr'acte perpétuel Dom Feb 08, 2009 8:48 pm

Necromante ha scritto:
Cosa sarebbe stato, il Cristianesimo, senza la Grande Calunnia? Non una religione per la sposa gravida, lo storpio danzante, il perverso che sorride.

Ma per i marchiati dalla schiavitù, sì. Mi viene in mente Simone Weil: "Hitler potrebbe morire e risuscitare cinquanta volte, ma io mai riuscirei a vederlo come il figlio di Dio. E se il Vangelo non facesse cenno alla risurrezione di Cristo, la fede sarebbe più facile per me. Soltanto la Croce mi basta". L'orpello della risurrezione non serve neanche agli schiavi, ma agli ambiziosi Stentori della vita.

Gesù risorto è il logos che ha trangugiato Tammuz, Osiride e Adone. Il Gesù risorto è un uomo tradito, vero, tradito dagli evangelisti, quella claque disonesta al soldo del dio della storia, del dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Del resto la storia di questo dio giudeo col suo popolo è sconquassata dai tradimenti. Lui tradisce, volge le spalle alla sua gente e anche i suoi figli più amati sono dei traditori, come Caino o come Giona.
Questa volta il tradimento, la truffa, è la risurrezione, una trascrizione calligrafica del rachitico grafismo della morte. Perchè non doveva solo farsi carne, e poi crepare, no. Doveva farsi Chiesa, reincarnarsi ancora, in una continua metempsicosi del disgusto.
La risurrezione fu il plaudite nunc del dio sprovincializzatosi, mascheratosi da universale concreto. Ma non era la fine dello spettacolo, era il chiassoso prologo, la rifondazione della speranza ("non c'è speranza senza risurrezione"), l'inizio della corsa ad ostacoli fichtiani verso il Giudizio universale e la fine dei tempi, la violazione della circolarità del tempo.
il risorto è la vita che vince la morte: ma "Il peccato fu inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché", per citare Bufalino, ecco allora lacerarsi l'ultimo cavillo difensivo in favore di quello stesso dio imbroglione.
Gesù non risorto poteva davvero essere la titanica negazione, come il Cristo morto di quella fatalità in camicia da notte che era Jean Paul. poteva essere il Cristo morto che contempla l'Eternità che rumina il Caos e il Caos che rumina l'Eternità, il Cristo morto che ai bambini cadaveri che gli chiedono "Gesù, non abbiamo un padre?", risponde "Siamo tutti orfani, io e voi, non abbiamo un padre".
Sarebbe stato il dio della kenosis, dello svuotamento, dell'abbandono, nell'istante supremo del "mio dio perchè mi hai abbandonato?". Niente.

Entr'acte perpétuel


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Messaggio Da Saulo Dom Feb 08, 2009 9:05 pm

La resurrezione non è solo una menzogna, ma una vergognosa menzongna, una menzogna da guastafeste.
Un dio che muore, finalmente!
La débâcle: tutto fagocitato, tutto annichilito.
Rimane il vuoto e il nostro inconsolabile "bisogno di consolazione".

Alla Weil gli voglio bene.

Saulo


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Messaggio Da Necromante Dom Feb 08, 2009 11:08 pm

Della Weil, ricordo quanto lessi in un libro dedicato a Cristina Campo. Era un Adelphi, azzurrino. è passato molto tempo. Lo comprai insieme a un'antologia di poesie borgesiane, per qualche ragione. Ricordo anche Venezia Salva, ma non come fosse il libro. Forse non c'era nessun libro.

Questo forum mi piace, è il primo che mi faccia sentire ignorante.
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Messaggio Da Apolide metafisico Lun Feb 09, 2009 2:54 am

Necromante ha scritto:
Apolide metafisico ha scritto:Gesù, prima di essere eterno, è un dio storico, un dio della storia e nella storia.
E in questo senso è complice degli eventi, non è più vittima, ma carnefice.
Sa che le dico? Che, per quel che lo conosco io, dio sarebbe stato capace di risorgere davvero. Rovinare tutto è la sua specialità.
Io alla resurrezione credo perchè è l'errore, il peccato di dio, la matrice del mondo.
E se dio ha peccato, forse è vero che siamo tutti assolti.
Assolti e condannati a morte.

Maestro. Non ho digerito. Ho deciso dunque di cucinarmi dei filetti di nasello surgelati. Prima le rispondo, però.
Insomma, lei suppone la connivenza dell'uomo "che è qui e ora" con il male della storia. Peraltro, quello della "responsabilità situazionale" (la chiamo io così, probabilmente il termine è cretino) è un concetto smaccatamente biblico - si chieda a Giobbe. Il punto è che il Risorto è, per definizione e riflessione patristica, l'altro dalla storia, l'essere cairotico che spezza il precedente fluire del tempo "pagano". Dal mio punto di vista, questo Dio che risorge non ha nulla che ricordi "l'anima del mondo" di hegeliana memoria, non è un titano della storia. Fa uno spettacolino. Altrimenti, non si capisce perchè non abbia semplicemente abolito la morte: mi ricorda il prestigiatore che si fa chiudere in una vasca piena di piranha, senza alcuna necessità logica. Tutt'al più che, risorgendo Lazzaro, aveva già rotto il tabù del morto vivente (il mio vecchio padre spirituale la definiva "resurrezione all'indietro", non so chi citasse ma aveva ragione). Ad occhio e croce, più che un peccato la Resurrezione mi sembra una maldestria, una canzoncina, una paraboletta come poteva figurare nelle favole di Fedro. Oltretutto mi pare tremendamente fuori luogo a livello letterario. Immagini, chessò, la morte dello Starec Zosima nei Karamazov (che è un vangelo migliore del vangelo): lo Starec si decompone, nonostante avesse fama di santo. E questo è il tragico, che poi è l'altro nome del religioso. Di fronte al tragico della Passione, a quel picco della letteratura universale che è "Padre, perchè mi hai abbandonato?", cosa ci si mette, un anticlimax? Dopo aver gridato la sua accusa all'universo, alla teodicea, a tutti gli uomini che sono nati e nasceranno, Gesù che fa, ritorna allegro allegro, si mostra a un paio di casalinghe, si fa mettere un dito nelle piaghe e dice "tutto a posto, abbiamo vinto" con un sorrisone tipo Kennedy? No, non ci sta, è un'ingenuità tremenda che almeno Giovanni, tra i quattro, non avrebbe compiuto. L'hanno fatto apposta. Che poi, ci sono riflessioni molto simili nel Vangelo di Saramago, che è un libro molto intelligente per quanto, insomma, non scritto benissimo.
Dio non è un titano della storia, ma l'eccezione. La stessa singolarità che ne ha siglato l'esordio e che avanza pretese pure sulla fine.
In breve, penso che un Gesù non risorto non sia per nulla umano. Addirittura gratta via la polvere dall'universo, lo mette a lucido per la sua condanna.
Stava per abbracciare l'ultimo stadio della verità, e dio allora ha pensato di umanizzarlo, e ci è riuscito giusto in tempo. Come? Non con il calvario, non con la croce, ma con la menzogna. Il dio fatto uomo è il dio che mente, l'architetto dell'inganno cosmico.
E forse qui si nasconde un insegnamento meno evidente, quello che indica nella menzogna una condizione ontologica.
"La menzogna non è nel discorso, è nelle cose", come diceva Calvino.
Personalmente, poi, non sopporto un dio solo tragico, mi piace pensare che la vita non sia una cosa seria nemmeno ai suoi occhi.
E la religione è una questione di gusti.
Io ho scelto l'onanismo, non so lei.
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Messaggio Da Frank Lun Feb 09, 2009 10:59 pm

perdonatemi, ma io mi stavo divertendo molto qui dentro e non ho postato proprio per non rovinare tutto, però ora protesto perchè il vostro poserare non può finire così, dovete continuare
Frank
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