l'esterofilia come dovere morale.
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Dean
Jaqen
rejino
shinimasu.
matt.
9 partecipanti
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l'esterofilia come dovere morale.
ok...inauguro il nuovo nome del mio inutile gruppo del forum con questo topic che mi è particolarmente caro...
ciò che leggerete di seguito è l'introduzione ad uno dei capitoli di un libro che ho iniziato a scrivere e che mai finirò...come molte cose a cui mi avvicino e che restano poi incompiute...il titolo del libro dovrebbe essere appunto "la barca che affonda - l'esterofilia come dovere morale"...non è un saggio...anzi non dovrebbe essere un saggio ma una raccolta di pensieri e di scorci di questa barca, appunto...
questo testo rimane anche qui, sul forum, nelle vesti di introduzione all'argomento, il quale verrà poi ampliato ed analizzato...sempre se vorrete (maledetta democrazia)...
1.
Lunedì mattina. Una delle cose più interessanti nell’esperienza del sonno è il risveglio, o meglio, il momento in cui ci troviamo a metà tra il sonno e la veglia. Quando le immagini che hanno accompagnato il nostro riposo sono ancora stagliate nella nostra mente, ma i contorni iniziano a farsi labili, iniziano a sfumare, ed intanto cominciamo a percepire il mondo che ci circonda. Il mondo reale, il nostro letto, il materasso, le coperte – nessuna percezione visiva, perchè nell’istante in cui usiamo gli occhi il gioco è finito, i nostri sogni diventano solo un ricordo sbiadito, racconti fantastici che si allontanano sempre più ad ogni secondo che passa, una distanza infinita quando beviamo il primo sorso di caffè, una distanza che quasi spaventa – il caldo della nostra stanza, l’aria ferma, immobile, porta con sé l’odore di un’intera notte. Mi trovo sotto le coperte, occhi chiusi, e provo disperatamente a rimanere aggrappato all’ultima immagine del mio sogno.
Distrazioni, odori, suoni.
Il mondo si sta riversando violentemente nella mia testa e non ha nessuna intenzione di aspettare. Dovrei rimanere immobile per riuscirci. Impossibile.
Spengo la sveglia. La mia stanza ha fretta di iniziare la giornata. Distrazioni. Gli occhi chiusi.
Vedo una finestra, dei tetti. Vedo una finestra e attraverso i suoi vetri vedo un cielo grigio da togliere il fiato.
Il mio cielo. Il mio cielo. Tutto è fermo. Immobile. Congelato.
Gli occhi chiusi.
È colpa del risveglio, è l’ultima immagine a cui posso aggrapparmi. Persistenza retinica. Persistenza mentale. Tutto è fermo ma posso sentire – immaginare – delle voci che provengono dalla strada. Parlano un’altra lingua. Deboli, deboli, sempre più deboli.
Rumori in corridoio.
La finestra inizia a correre e ad allontanarsi da me.
Corre, corre, corre… Inutile inseguirla. Inutile. È tardi.
Buongiorno. È lunedì mattina.
Afferro l’interruttore. Nessuna esitazione. Mi ha sempre affascinato la capacità che abbiamo di memorizzare le coordinate spaziali di un luogo familiare e del riuscire a muoversi all’interno di esso anche nelle situazioni di buio totale.
Accendo la luce. Maledico la luce.
Guardo la sveglia, sono le sei e trentasette. Combatto con il desiderio di impostarla di nuovo perché suoni tra dieci minuti. Combatto ogni mattina. Amo dormire.
Stamattina non combatto.
Resto a fissare il soffitto, conto le linee nel disegno del mio lampadario. Altri rumori in corridoio. Una macchina passa sulla strada sotto casa. C’è un leggero rumore di fondo. Raduno tutte le mie forze per realizzare il movimento più faticoso e sofferto, più che altro psicologicamente, di ogni mia giornata. Cerco le ciabatte, le trovo. Mi avvicino alla finestra e afferro la cinghia della tapparella. Comincio a sollevarla. Piano. Piano. Piano.
Una debolissima luce di insinua nella mia camera.
Oggi piove.
Oggi piove, e nemmeno oggi trovo quei tetti fuori dalla finestra.
Oggi piove, e nemmeno oggi trovo quel cielo fuori dalla finestra.
Oggi piove e anche oggi mi sveglio in Italia.
Speriamo per domani...
p.s. più avanti decideremo se spostarlo nel pensiero ottimista...
ciò che leggerete di seguito è l'introduzione ad uno dei capitoli di un libro che ho iniziato a scrivere e che mai finirò...come molte cose a cui mi avvicino e che restano poi incompiute...il titolo del libro dovrebbe essere appunto "la barca che affonda - l'esterofilia come dovere morale"...non è un saggio...anzi non dovrebbe essere un saggio ma una raccolta di pensieri e di scorci di questa barca, appunto...
questo testo rimane anche qui, sul forum, nelle vesti di introduzione all'argomento, il quale verrà poi ampliato ed analizzato...sempre se vorrete (maledetta democrazia)...
1.
Lunedì mattina. Una delle cose più interessanti nell’esperienza del sonno è il risveglio, o meglio, il momento in cui ci troviamo a metà tra il sonno e la veglia. Quando le immagini che hanno accompagnato il nostro riposo sono ancora stagliate nella nostra mente, ma i contorni iniziano a farsi labili, iniziano a sfumare, ed intanto cominciamo a percepire il mondo che ci circonda. Il mondo reale, il nostro letto, il materasso, le coperte – nessuna percezione visiva, perchè nell’istante in cui usiamo gli occhi il gioco è finito, i nostri sogni diventano solo un ricordo sbiadito, racconti fantastici che si allontanano sempre più ad ogni secondo che passa, una distanza infinita quando beviamo il primo sorso di caffè, una distanza che quasi spaventa – il caldo della nostra stanza, l’aria ferma, immobile, porta con sé l’odore di un’intera notte. Mi trovo sotto le coperte, occhi chiusi, e provo disperatamente a rimanere aggrappato all’ultima immagine del mio sogno.
Distrazioni, odori, suoni.
Il mondo si sta riversando violentemente nella mia testa e non ha nessuna intenzione di aspettare. Dovrei rimanere immobile per riuscirci. Impossibile.
Spengo la sveglia. La mia stanza ha fretta di iniziare la giornata. Distrazioni. Gli occhi chiusi.
Vedo una finestra, dei tetti. Vedo una finestra e attraverso i suoi vetri vedo un cielo grigio da togliere il fiato.
Il mio cielo. Il mio cielo. Tutto è fermo. Immobile. Congelato.
Gli occhi chiusi.
È colpa del risveglio, è l’ultima immagine a cui posso aggrapparmi. Persistenza retinica. Persistenza mentale. Tutto è fermo ma posso sentire – immaginare – delle voci che provengono dalla strada. Parlano un’altra lingua. Deboli, deboli, sempre più deboli.
Rumori in corridoio.
La finestra inizia a correre e ad allontanarsi da me.
Corre, corre, corre… Inutile inseguirla. Inutile. È tardi.
Buongiorno. È lunedì mattina.
Afferro l’interruttore. Nessuna esitazione. Mi ha sempre affascinato la capacità che abbiamo di memorizzare le coordinate spaziali di un luogo familiare e del riuscire a muoversi all’interno di esso anche nelle situazioni di buio totale.
Accendo la luce. Maledico la luce.
Guardo la sveglia, sono le sei e trentasette. Combatto con il desiderio di impostarla di nuovo perché suoni tra dieci minuti. Combatto ogni mattina. Amo dormire.
Stamattina non combatto.
Resto a fissare il soffitto, conto le linee nel disegno del mio lampadario. Altri rumori in corridoio. Una macchina passa sulla strada sotto casa. C’è un leggero rumore di fondo. Raduno tutte le mie forze per realizzare il movimento più faticoso e sofferto, più che altro psicologicamente, di ogni mia giornata. Cerco le ciabatte, le trovo. Mi avvicino alla finestra e afferro la cinghia della tapparella. Comincio a sollevarla. Piano. Piano. Piano.
Una debolissima luce di insinua nella mia camera.
Oggi piove.
Oggi piove, e nemmeno oggi trovo quei tetti fuori dalla finestra.
Oggi piove, e nemmeno oggi trovo quel cielo fuori dalla finestra.
Oggi piove e anche oggi mi sveglio in Italia.
Speriamo per domani...
p.s. più avanti decideremo se spostarlo nel pensiero ottimista...
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
è nostalgia di londra, e disprezzo per l'italia.
rejino- u tso’otsoob bool'ay
Re: l'esterofilia come dovere morale.
rejino. ha scritto:è nostalgia di londra, e disprezzo per l'italia.
è disprezzo per l'italia e amore per londra, il testo.
resta il fatto che odierei l'italia anche se non amassi londra, quindi per cortesia non sminure il mio pensiero.
grazie.
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
matt. ha scritto:rejino. ha scritto:è nostalgia di londra, e disprezzo per l'italia.
è disprezzo per l'italia e amore per londra, il testo.
resta il fatto che odierei l'italia anche se non amassi londra, quindi per cortesia non sminure il mio pensiero.
grazie.
mah. va bene.
rejino- u tso’otsoob bool'ay
Re: l'esterofilia come dovere morale.
rejino. ha scritto:matt. ha scritto:rejino. ha scritto:è nostalgia di londra, e disprezzo per l'italia.
è disprezzo per l'italia e amore per londra, il testo.
resta il fatto che odierei l'italia anche se non amassi londra, quindi per cortesia non sminure il mio pensiero.
grazie.
mah. va bene.
ma va bene cosa?
cazzo insinui? la mia esterofilia non deriva dal mio amore per londra. semmai è stata solo accentuata dalla passione per quella città ma disprezzavo l'italia anche prima di andare a londra la prima volta.
e comunque questo topic non c'entra un cazzo di niente con londra, ma si parla di esterofilia, ovvero di quanti prediligono ciò che è straniero, il quale dovrebbe essere un dovere morale essendo noi nati italiani.
punto.
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
mah. io non ho insinuato nulla, stai facendo tutto tu. il mio era un normalissimo pensiero su quello che avevi scritto.
comunque io non lo trovo un dovere morale. non c'è moralità nel esaltare una nazione a discapito di un'altra, invece ce ne sarebbe di più nel disprezzarle tutte, rifiutando una qualsiasi nazionalità e quindi essere liberi.
comunque io non lo trovo un dovere morale. non c'è moralità nel esaltare una nazione a discapito di un'altra, invece ce ne sarebbe di più nel disprezzarle tutte, rifiutando una qualsiasi nazionalità e quindi essere liberi.
Ultima modifica di rejino. il Dom Lug 20, 2008 2:20 am - modificato 1 volta.
rejino- u tso’otsoob bool'ay
Re: l'esterofilia come dovere morale.
Un dovere morale? Ma non si tratta di una cosa alquanto comune?
shinimasu.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
sentite.
1) in questo topic londra non c'entra un cazzo.
2) marcon, l'esterofilia non è l'esaltazione di una nazione semma il distacco dalla propria a favore di qualsiasi altra...quindi il tuo discorso regge solo in parte...
1) in questo topic londra non c'entra un cazzo.
2) marcon, l'esterofilia non è l'esaltazione di una nazione semma il distacco dalla propria a favore di qualsiasi altra...quindi il tuo discorso regge solo in parte...
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
matt. ha scritto:sentite.
1) in questo topic londra non c'entra un cazzo.
2) marcon, l'esterofilia non è l'esaltazione di una nazione semma il distacco dalla propria a favore di qualsiasi altra...quindi il tuo discorso regge solo in parte...
"esaltare una nazione a discapito di un'altra" è generalizzato. letto al contrario, significa proprio che ti distacchi dalla tua a favore di un'altra.
sinceramente a me non dispiace vivere in italia, ma non ne vado nemmeno fiero. mi è indifferente insomma.
rejino- u tso’otsoob bool'ay
Re: l'esterofilia come dovere morale.
sì ok ma se mi quoti almeno non cambiare quello che scrivo, sfighè.
"l'esterofilia NON è l'esaltazione di una nazione semma il distacco dalla propria a favore di QUALSIASI altra", qualsiasi, ovvero una o più o tutto il mondo piuttosto che la tua nazione. comunque bene, abbiamo capito che sei indifferente...ottimo
andiamo avanti o lo cancelliamo perchè il topic non ti piace?...zio latte...
"l'esterofilia NON è l'esaltazione di una nazione semma il distacco dalla propria a favore di QUALSIASI altra", qualsiasi, ovvero una o più o tutto il mondo piuttosto che la tua nazione. comunque bene, abbiamo capito che sei indifferente...ottimo
andiamo avanti o lo cancelliamo perchè il topic non ti piace?...zio latte...
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
ed io ho capito che qui non si parla di londra, ed anche che tu sei permaloso. ho detto la mia opinione, perché dovresti chiudere il topic?
piuttosto aspettiamo che qualcun'altro dica la sua.
piuttosto aspettiamo che qualcun'altro dica la sua.
rejino- u tso’otsoob bool'ay
Re: l'esterofilia come dovere morale.
che io sia permaloso è una dato di fatto, anche vecchio ormai.
che tu debba sminuire tutto ciò che uno scrive perchè così fa figo, anche questo è un dato di fatto.
ora chiudiamo sto discorso di merda da bimbiminchia. si va avanti.
qualche altro italiano pensa che, essendo di questa nazionalità, l'esterofilia sia un dovere morale?
che tu debba sminuire tutto ciò che uno scrive perchè così fa figo, anche questo è un dato di fatto.
ora chiudiamo sto discorso di merda da bimbiminchia. si va avanti.
qualche altro italiano pensa che, essendo di questa nazionalità, l'esterofilia sia un dovere morale?
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
matt. ha scritto:
qualche altro italiano pensa che, essendo di questa nazionalità, l'esterofilia sia un dovere morale?
Non vedo l'ora di andarmene da questo paese che puzza di piedi, e se non riesco mi estraneo dal mondo, almeno non importerà dove sono.
Jaqen
Re: l'esterofilia come dovere morale.
Jaqen ha scritto:matt. ha scritto:
qualche altro italiano pensa che, essendo di questa nazionalità, l'esterofilia sia un dovere morale?
Non vedo l'ora di andarmene da questo paese che puzza di piedi, e se non riesco mi estraneo dal mondo, almeno non importerà dove sono.
ecco, era quello che intendevo. può risultare un po' difficile, ma dipende da quello che vuoi fare...
rejino- u tso’otsoob bool'ay
Re: l'esterofilia come dovere morale.
Non preferisco una nazione più di un'altra. Sono un cosmopolita del disgusto, non c'è angolo del globo che non susciti il mio disprezzo.
Ho apprezzato l'introduzione, in particolare la prima parte. La seconda si inabissa inspiegabilmente nelle ben poco interessanti profondità dell'esterofilia. Ho trovato più coinvolgente la descrizione del risveglio, di quanto sia terribile perdere la radiosa incoscienza che il sonno ci concede, scossi dall'insistente clamore del mondo.
Ho apprezzato l'introduzione, in particolare la prima parte. La seconda si inabissa inspiegabilmente nelle ben poco interessanti profondità dell'esterofilia. Ho trovato più coinvolgente la descrizione del risveglio, di quanto sia terribile perdere la radiosa incoscienza che il sonno ci concede, scossi dall'insistente clamore del mondo.
Ultima modifica di Apolide metafisico il Lun Lug 21, 2008 7:31 pm - modificato 1 volta.
Apolide metafisico
Re: l'esterofilia come dovere morale.
da un apolide non potevo aspettarmi risposta diversa.
grazie per l'apprezzamento a parte dell'introduzione.
grazie per l'apprezzamento a parte dell'introduzione.
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
Io lo sono, di natura.
Per il semplice fatto che non mi piace dove abito e vorrei abitare in determinati posti, visto che i miei viaggi e altre cose che non ho voglia di raccontarvi mi hanno spinto ad amarli. Stop. Esterofilia egoistica, non come dovere morale. Non mi piace dove sono capitato, purtroppo.
Per il semplice fatto che non mi piace dove abito e vorrei abitare in determinati posti, visto che i miei viaggi e altre cose che non ho voglia di raccontarvi mi hanno spinto ad amarli. Stop. Esterofilia egoistica, non come dovere morale. Non mi piace dove sono capitato, purtroppo.
Jokreg
Re: l'esterofilia come dovere morale.
dal punto di vista giuridico l'ideale sarebbe non essere legati a nessun paese.
dal punto di vista sentimentale è soggettivo, non credo esista una nazione oggettivamente migliore.
dal punto di vista sentimentale è soggettivo, non credo esista una nazione oggettivamente migliore.
FrankSpaghetti
Re: l'esterofilia come dovere morale.
quindi quasi a nessuno di voi fa così schifo essere un italiano da desiderare di avere un altra nazionalità?
matt.
Re: l'esterofilia come dovere morale.
per quanto mi riguarda mi è indifferente, non sopporto gli esseri umani a prescindere dalla loro nazionalità, essere francese o tedesco piuttosto che italiano non cambierebbe la mia scarsa predisposizione verso le persone.
FrankSpaghetti
Re: l'esterofilia come dovere morale.
matt. ha scritto:quindi quasi a nessuno di voi fa così schifo essere un italiano da desiderare di avere un altra nazionalità?
Probabilmente quando ne avro' la possibilita' andro' a vivere in un altro paese (anche se non ne sono poi sicurissimo) ma non per questo l'esterofilia e' per me un dovere morale... al massimo e' un "esterofilia egoistica" come ha detto Jokreg.
Dean
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